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Visita alla Cascata delle Marmore - 290 d.C.


Inserita stupendamente in uno scenario naturale, la Cascata delle Marmore è un'opera artificiale dovuta ai romani.

Nel 290 d.C., il console Curio Dentato ordinò lo scavo di un canale (cavo Curiano) per defluire le acqua stagnanti del fiume Velino nella valle reatina, convogliandole fino alla rupe di Marmore, da dove le fece precipitare nel sottostante alveo del Nera, con un salto complessivo di 165 metri.

Al tempo l'opera fu celebrata come un grande evento e contribuì certamente a rafforzare il prestigio di Roma tra le popolazioni umbre da poco conquistate. Ma la fantasia popolare preferì immaginare un'origine mitologica per la cascata: si narra infatti che la Ninfa Nera si fosse innamorata di un pastore, il Velino, ma Giunone per punire la Ninfa la trasformò in un fiume, la Nera. Il pastore disperato si gettò dalla rupe di Marmore per ricongiungersi dall'amata; quel salto mortale sarebbe continuato per l'eternità.


Da oltre mezzo secolo le acque della cascata vengono utilizzate per alimentare centrali idroelettriche, per cui essa può essere ammirata solo in determinati orari. Lo spettacolo si può vedere oltre che dal piazzale antistante, da molti altri punti panoramici. Dall'abitato di Marmore si può raggiungere il canale regolatore del Cavo Curiano le cui acque corrono veloci nel canale rettilineo alla vicina cascata. Prendendo la strada subito a sinistra prima del ponte e scendendo per una stradina sulla destra, si raggiunge l'osservatorio , piccola costruzione a forma di loggia, eretta nel 1781; da qui si ha una veduta della cascata assai impressionante.

Attualmente presso la cascata è attivo un centro escursionistico da cui è possibile partire per la visita dell'area  naturalistica circostante, attraverso itinerari e sentieri attrezzati. Negli ultimi anni ha inoltre conosciuto una sensibile espansione l'attività sportiva legata alle acque; dal rafting alla canoa fluviale, dal canyoning (la scalata in sicurezza delle pareti rocciose) all'arrampicata sportiva.

Cosa fare?